• +39 3459857284
  • Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ci sono luoghi che restano nel cuore pur avendoli soltanto sfiorati, luoghi da archiviare sotto la voce “ricordi speciali”.

Uno di questi è senza dubbio un villaggio dal nome impronunciabile e quasi impossibile da ricordare: Muang Ngoi Neua, una tappa obbligata per chiunque voglia fare un viaggio in Laos e intenda, in punta di piedi, scoprirne uno dei luoghi più magici.

Adagiato sulle sponde del fiume Nam Ou, una delle principali vie di comunicazione del paese, Muang Ngoi Neua è raggiungibile solo a bordo di una long tail boat e ciò che incanta, al principio, è la sua posizione. In questa zona del Laos il Nam Ou scorre attraverso profonde vallate create da imponenti “panettoni” tondeggianti ricoperti da fitte foreste. Di tanto in tanto lungo il fiume si aprono delle belle radure, in una di queste è adagiato Muang Ngoi Neua. Mentre la long tail boat si avvicina all’attracco, osservo che l’atmosfera ricorda quella dei villaggi amazzonici visti nei documentari, con i bambini intenti a giocare nelle acque del fiume, il porticciolo pieno di barche e le case sulle palafitte.

Il villaggio di Muang Ngoi Neua si presenta con una prima linea di costruzioni in legno e bambù affacciate sul fiume, caratterizzate da una serie di piccole terrazze che ospitano per lo più ristorantini e guesthouse da cui si gode una splendida vista sul Nam Ou e sulle montagne intorno; dietro questi edifici, allineate lungo la via principale, le abitazioni della gente del posto.

A una prima occhiata, Muang Ngoi Neua potrebbe sembrare suddiviso secondo la frequente distinzione tra il mondo dorato dei turisti e la magra realtà degli abitanti del posto, ma questa sensazione si dissolve mano a mano che mi addentro tra le strade del villaggio. Le strutture turistiche, per quanto affacciate in splendida posizione sul fiume e dotate di incantevoli amache e tavolini dove rilassarsi e respirare la sensazione di essere fuori dal mondo, sono così semplici e dignitose da non entrare in dissonante contrasto con le abitazioni in legno dei locali. Ed è questa armonia a regalare al visitatore la piacevole sensazione di essere il benvenuto, di essere uno di loro.

Gli abitanti di Muang Ngoi Neua, pur continuando nella maggior parte dei casi la loro vita di contadini e pescatori, offrono ai turisti servizi che includono visite guidate ai villaggi delle minoranze etniche, massaggi laotiani praticati dalle anziane in rudimentali spa, piccoli spacci e ristorantini dove assaggiare i prodotti locali.

Un perfetto esempio di turismo sostenibile, dove modernità e tradizione, sviluppo turistico e sviluppo del paese ospitante si integrano perfettamente in un insieme la cui armonia è chiaramente percepita dai visitatori, sia da quelli che restano poche ore come me, sia da coloro che decidono di vivere qui come Gabrielle, un ragazzo svedese che ha sposato una ragazza del posto e trovato qui la sua nuova casa.

Ben sintetizza la qualità dell’integrazione tra turismo e vita quotidiana l’abitudine delle guesthouse che organizzano per colazione degli abbondanti buffet lungo la via principale, con gli avventori seduti in strada e gli abitanti del villaggio che vanno al lavoro nei campi passando tranquillamente tra i tavoli con i loro carri e salutando i turisti senza alcun muro o recinzione a dividere i due mondi, perché spesso queste sono le stesse persone che di sera gestiscono un caffè, un centro massaggi, o altre piccole attività.

Un altro esempio della particolare atmosfera che si respira a Muang Ngoi Neua è l’esperienza vissuta in uno dei due monasteri buddisti presenti nel villaggio, di certo una delle più interessanti del viaggio in Laos.

Un australiano fermo qui da oltre un mese mi racconta che un giovane monaco buddista con il suo novizio ha di recente riaperto un antico monastero e accoglie chiunque voglia condividere con lui la meditazione e i canti del mattino. Non me lo faccio ripetere due volte e prima dell’alba, immerso nell’oscurità più assoluta, mi incammino lungo il corso principale deserto dirigendomi verso il monastero in mezzo alla foresta, nelle immediate vicinanze del villaggio. Le porte sono aperte e dall’esterno si sentono delle voci intonare canti che l’ora e il luogo rendono ancora più suggestivi. Entro, di fronte al monaco e al novizio c’è solo il mio amico australiano. Avvolti dai misteriosi richiami notturni della foresta tropicale, iniziamo la meditazione. Pur essendo un po’ arrugginito non posso non cedere alla magia del momento e le due ore prima dell’alba trascorrono in un baleno mentre provo la netta sensazione di star condividendo con queste persone un’esperienza profonda, di quelle che uniscono e che ti fanno sentire pienamente vivo.

Questo è ciò che succede in un remoto villaggio del Laos, questo lo spirito di convivialità e fratellanza che tutti unisce a Muang Ngoi Neua, questo il messaggio di speranza che ci trasmette: finché ci saranno luoghi dove le persone possono ancora sognare e vivere in pace, ci sarà speranza di costruire un mondo migliore.


Questa destinazione di interessa?

Chiedici informazioni sul viaggio, possiamo organizzarlo per te!


Contattaci ora


Seguici

Latitude 180° è anche sui social...

NEWSLETTER

Iscriviti alla newsletter per ricevere in anteprima i nuovi itinerari!